Comunicati Stampa
dei Comitati Spontanei contro l'Inceneritore

dei Comuni di Castiglione Olona, Gornate Olona, Gazzada Schianno, Vedano Olona, Venegono Inf. e Sup. , Morazzone, Tradate.

 

25 Novembre 2000

La Commissione Ambiente provinciale che si è riunita ieri aveva due temi da affrontare:

  1. Ricordiamo che i presupposti alla base del Piano Provinciale Rifiuti erano: - la crescita dei rifiuti al 3% annuo - la raccolta differenziata ad un massimo del 40% Entrambi i presupposti sono oggi superati in quanto la produzione dei rifiuti è rimasta in questi anni sostanzialmente stabile, la raccolta differenziata ha già raggiunto il 40% ed ha di fronte un orizzonte del 55-60%. 
    Si aggiunge un altro dato: in Regione Lombardia gli inceneritori già attivi e quelli in via di completamento rendono disponibile una capacità già superiore al fabbisogno, come confermato ancora ieri da Paolo Valentini, consigliere in Regione Lombardia. La logica conseguenza dovrebbe quindi essere la revisione del Piano Provinciale secondo quanto previsto dalla L.R. 21/93 art. 18 comma 2: "i Piani sono sottoposti a revisione almeno ogni 5 anni" 
    Non è quindi affatto un " atto dovuto", come dichiarato ieri da alcuni, la decisione sulla localizzazione, semmai la revisione del piano.

  2. La Commissione ha raccolto pareri (presentazioni PIM, audizioni dei Comuni, Comitati, Consiglieri Regionali). Non c'è stata una valutazione complessiva dei pareri raccolti né della conformità della localizzazione con il dettato della L.R. 21/93 - all. B linee guida impianti "la localizzazione di impianti di termodistruzione con recupero energetico (termoutilizzazione) e di selezione va prevista di norma nelle aree a destinazione industriale individuate dai PRG comunali". E' a tutti evidente che l'individuazione del sito in Caronno Corbellaro non è quindi conforme alla Legge.

Su entrambe le questioni la Commissione ha deciso, con voto della sola maggioranza, di non sapere, non vedere, non ascoltare, ma solo di votare (alla ceca) dimostrando disprezzo delle Leggi, delle procedure democratiche e del consenso. E' parso evidente che la maggioranza, priva di qualunque argomento plausibile a sostegno delle proprie deliberazioni, rifiuta qualunque confronto, rifiuta di prendere atto dei dati e dei numeri su base provinciale e regionale ed è mossa dal solo intento di approvare in tutta fretta la localizzazione. Ne sono buona testimonianza i due soli interventi di consiglieri di maggioranza a favore del provvedimento, Reggioni e Reguzzoni, per i quali parlare di rifiuti significa solo parlare di smaltimento (ignorano che bisogna dare priorità a riduzione, riutilizzo e riciclaggio), capaci solo di ripetere vuoti slogan qualunquistici ed alimentare un'insensata contrapposizione tra nord e sud della Provincia. Tra i tanto strafalcioni ascoltati non può passare sotto silenzio quello del Presidente del Consiglio Regionale Attilio Fontana che ha detto che è la Legge nazionale, il D.L. 22/97, che stabilisce l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, e quindi la Regione vi si deve adeguare. Il presidente Fontana non conosce neanche quali poteri di legiferazione ha la Regione: infatti il D.L.22/97 all'Art. 5 comma 5 lo smentisce: "dal 1° gennaio 1999 è vietato smaltire rifiuti urbani non pericolosi in Regioni diverse da quella dove gli stessi sono prodotti". 

Regioni quindi non Province, Presidente Fontana!

 

2 Dicembre 2000

I Comitati Spontanei, riuniti in assemblea del coordinamento in data 01 dicembre 2000, comunicano quanto segue:

  1. La decisione della Commissione Ambiente di venerdì 24 novembre e quindi la prospettiva che la maggioranza leghista del Consiglio Provinciale approvi la localizzazione del secondo forno inceneritore non ci indurrà ad arretrare sulle nostre posizioni ne tantomeno ad abbassare la guardia; siamo oggi ancora più convinti di essere nella ragione e che la Provincia di Varese sia tutt'altro che trasparente su questa questione. La politica provinciale basata sul solo smaltimento dei rifiuti non può essere accettata né da noi né, a maggior ragione, da chi già ospita un impianto di smaltimento; è dovere di chi amministra adottare la politica migliore per risolvere, guardando il futuro della Provincia, un problema che si pensa di risolvere creando ulteriori problemi. Dalla seduta della Commissione è emersa la netta volontà di non dare credito alle politiche attive previste dalla Legge comunitaria, nazionale e dal buon senso, e di non voler incentivare quello che già fanno i cittadini e le Amministrazioni Comunali, con grandi sforzi, e che può essere soltanto migliorata da una semplice scelta politica. La Giunta Provinciale sta scegliendo di legarsi le mani in tal senso sapendo di dover bruciare almeno per 20 anni (periodo minimo previsto per l'ammortamento dei costi) 800 t/giorno di rifiuti togliendo ogni speranza alla riduzione della produzione dei rifiuti, al riuso e al riciclaggio procurando solo gravi danni al territorio e alle popolazioni e grandi guadagni alla società che gestirà l'impianto. Da parte nostra è impensabile lasciare che alcuni sprovveduti amministratori, senza più alcun argomento a loro sostegno, portino a destinazione un progetto di tale portata. Pertanto chiediamo a gran voce che questi amministratori la smettano di paventare una insensata guerra tra nord e sud della provincia, perché siamo tutti vittime delle decisioni sbagliate che provengono dal passato ma che a quanto pare appartengono anche al presente. Scelte che da sempre sono supportate solo da grandi interessi economici e politici, giochi di potere e di affari sulle teste dei cittadini. Se questi amministratori, eletti nelle liste della Lega Nord, avessero vera conoscenza del territorio scoprirebbero che Gorla Maggiore è a pochissimi chilometri da Caronno Corbellaro, tanto che i castiglionesi hanno contatto quasi quotidiano con la discarica. Come possono permettersi di parlare di nord e sud solo per una riga che proprio loro hanno tracciato sui confini del comune di Castiglione Olona? E la dimostrazione che la guerra non ha senso, se non quello di cercare un appoggio al progetto, è il fatto che domani i nostri Comitati potranno dire ai cittadini di Varese e di Luino, ad esempio, la stessa cosa che dicono gli abitanti di Borsano a noi, continuando un inutile guerra, respirando continuamente veleni, mentre amministratori e imprenditori si godranno il teatrino e i benefici dello smaltimento!

  2. la sera del 29 novembre è stato costituito il Comitato di Tradate che è già al lavoro sul territorio tradatese al fine di coinvolgere la popolazione e sensibilizzare l'Amministrazione Comunale al problema della politica di gestione dei rifiuti

  3. Lunedì 4 dicembre 2000 invitiamo tutta la stampa ad assistere all'assemblea dal titolo: " Rifiuti e inceneritore - la politica e le istituzioni dialogano con i cittadini" relatori invitati:


    L' invito è stato esteso ai Consiglieri Regionali e Provinciali e a tutti i sindaci della Provincia. Riteniamo l'evento di fondamentale importanza ed un grande contributo per lo svolgimento trasparente della questione.

  4. Continua l'assemblea itinerante:

  5. DOMENICA 17 DICEMBRE 2000 GRANDE MANIFESTAZIONE A LOZZA con la partecipazione ufficiale di molte associazioni del territorio provinciale, artisti e autorità locali.

 

Ringraziamo per l'attenzione, e porgiamo cordiali saluti.

 

Il Coordinatore e addetto stampa
Cereda Mauro

 

 

18 Gennaio 2001

14.018

Tante sono le firme raccolte dai Comitati spontanei sotto la petizione nr. 01/2000 del 28/10/00 fino al 31/12/2000. Chi ha organizzato qualche volta una raccolta di firme sa quale impegno rappresenta e quale consenso si cela dietro cifre come queste, raccolte in due mesi in Comuni che assommano insieme poche decine di migliaia di abitanti. Questo numero è la conferma numerica di una straordinaria mobilitazione, certamente eccezionale per la nostra provincia, attestata anche da molti altri indicatori:

Questo straordinario movimento ha sollevato il problema dei rifiuti chiamando associazioni, forze politiche, rappresentanze istituzionali ad esprimersi. Purtroppo finora è mancato il confronto con il principale interlocutore istituzionale: la Provincia.

Oggi, giovedì, 18 gennaio, andando a consegnare le firme al Presidente del Consiglio Provinciale Reguzzoni, lo solleciteremo a farsi interprete presso tutto il Consiglio della nostra volontà di dialogo. Spiegheremo che le ragioni alla base di una così estesa mobilitazione non vengono da un egoistico rifiuto dell'inceneritore al solo fine di scaricarne su altri l'impatto, come è stato detto anche in autorevoli sedi istituzionali. Porteremo i documenti, i dati, gli articoli con cui abbiamo sostenuto che il secondo inceneritore può essere evitato con un'opportuna politica, con grande beneficio di tutti gli abitanti della provincia. L'esatto contrario di una posizione chiusa nel proprio localismo. Proporremo al Presidente Reguzzoni un cammino per il confronto sia nelle sedi istituzionali esistenti, sia in sedi costituite ad hoc. Riteniamo infatti che i rifiuti coinvolgano la responsabilità di tutti, amministrazioni pubbliche, imprese e cittadini e che la questione debba quindi essere affrontata con gli strumenti della partecipazione e del consenso.

Lo informeremo che stiamo mettendo a punto, insieme con le associazioni ambientaliste, un'organica proposta per la gestione dei rifiuti che presenteremo in un incontro pubblico ai primi di febbraio, al quale lo invitiamo fin d'ora insieme con il Presidente della Provincia, la giunta e tutti i membri del Consiglio.

In dettaglio proporremo un percorso suddiviso in tre successivi momenti:

  1. Costruzione di una politica di gestione mirata alla riduzione dei rifiuti e allo sviluppo della raccolta differenziata e del riciclo;

  2. Stima dei risultati ottenibili da questa politica, utilizzando come dati di previsione le esperienze già oggi attive in diversi contesti insediativi e urbanistici;

  3. Valutazione delle migliori modalità di smaltimento in funzione della quantità e qualità dei rifiuti residui.

Contiamo sulla sua attenzione ed autorevolezza perchè tutta la Provincia infranga la cortina di incomunicabilità che ha eretto verso una quota così consistente di cittadini, ne ascolti le ragioni e scelga la strada del confronto. Per parte nostra offriremo tutta la nostra disponibilità perchè si possa passare dalla contrapposizione al dialogo proficuo.

 

Coordinamento dei Comitati di Castiglione Olona, Gornate Olona, Gazzada Schianno, Morazzone, Vedano Olona, Tradate, Venegono Superiore ed Inferiore

 

 

Coordinamento Varesino per la Gestione dei Rifiuti

 

 

 

 

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